Ridurre gli sprechi, modernizzare gli impianti e ricorrere alla tecnologia per sfruttare le risorse in chiave sostenibile
Riproduzione riservata tratta da Enea; 8 luglio 2022 Per provare a contenere la grave emergenza idrica dell′ultimo periodo, contraddistinto dalla peggiore siccità degli ultimi dieci anni, e gestire le risorse in maniera oculata, l′Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l′energia e lo sviluppo sostenibile (Enea) ha compilato un efficace vademecum in 20 punti. Tra consigli da seguire ed errori da evitare, la guida suggerisce anche pratiche virtuose e soluzioni tecnologiche da adottare per risparmiare acqua ed energia, soprattutto nei contesti abitativi. Tra queste, limitare al minimo gli sprechi nell′igiene personale o nelle preparazioni alimentari, fare uso di sistemi moderatamente idro-esigenti (prediligendo, ad esempio, la doccia alla vasca o avviando lavatrice e lavastoviglie a pieno carico), optare per meccanismi di depurazione e riutilizzo, incentivare il miglioramento e la digitalizzazione della rete acquedottistica e coinvolgere scuole e famiglie nelle attività di sensibilizzazione alla causa. Secondo le ultime stime di Enea, negli immobili italiani l′apporto energetico necessario alla produzione di acqua calda copre il 25 per cento del totale, mentre il consumo idrico medio a uso civile (residenziale e terziario) rappresenta il 20 per cento del dispendio complessivo, considerando una dotazione pro capite pari a circa 200 litri per abitante al giorno. Un quadro generale nel quale, sostanzialmente, le perdite sono dovute a una presenza di impianti esigua e a opere di manutenzione insufficienti: Una delle maggiori criticità del nostro Paese riguarda la carenza di infrastrutture e la scarsa efficienza della rete acquedottistica, ha evidenziato Luigi Petta, responsabile del laboratorio Enea di tecnologie per l′uso e la gestione di acqua e reflui. Nonostante la grossa disponibilità, assicurata da 7594 fiumi, 324 laghi, oltre 1000 falde sotterranee e 526 dighe in grado di raccogliere l′11% delle piogge, la rete nazionale disperde in media il 41.2% dell′acqua raccolta, con picchi del 48% in macro-ambiti nazionali. Valori che, a detta dell′Agenzia nazionale, potrebbero essere ridotti solo potenziando e modernizzando gli acquedotti, con un risparmio energetico del 25%. In questo senso, anche i settori produttivi sono chiamati a stringere la cinghia. In Italia, lo sfruttamento di acqua dolce per uso agricolo rappresenta il 50% del fabbisogno generale e, in momenti di crisi come questo, per limitare i danni alla produzione, non resta che puntare alle tecniche di irrigazione a maggiore efficienza (da quella subsuperficiale a quella a goccia) e incoraggiare il riuso delle acque reflue trattate attraverso i canali della ricerca e dell′innovazione tecnologica. L′acqua è una risorsa preziosa e i problemi legati alla sua disponibilità, che siano connessi alle minori precipitazioni su base stagionale, alla siccità o all′eccesso di domanda rispetto alle risorse idriche utilizzabili interessano numerose aree del territorio nazionale ed europeo, rendendo necessarie azioni a livello locale e di tipo multisettoriale, da pianificare sul lungo termine ed evitando il ricorso a interventi d′emergenza, ha concluso Petta, aggiungendo ai fattori da tenere in considerazione anche la crescente urbanizzazione dei centri abitati e standard di vita sempre più elevati.